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Piramidi di terra del Renon, Alto Adige

Esse sono incise in materiale morenico e vengono create dall'erosione dovuta alla pioggia e alla sciolta della neve. I grandi massi proteggono la porzione di terreno immediatamente sottostante e così l'erosione viene rallentata, per cui si forma la colonna che sorregge il masso. Quando, per ulteriore erosione, la piramide si assottiglia tanto da non poter sostenere più quel peso non indifferente, il masso crolla e la colonna, non più protetta, si disfa inevitabilmente. Il materiale morenico deve presentare, affinché si formino le piramidi, delle caratteristiche particolari. È molto importante anche la composizione chimica del deposito: le morene che danno piramidi derivano dal disfacimento dei porfidi, graniti e gneiss, senza calcari, dolomie e marne; le prime darebbero luogo a fenomeni di cementazione che renderebbero il deposito troppo resistente, mentre il materiale argilloso provenente dalle marne non darebbe sufficiente consistenza. Le piogge devono essere piuttosto intense e distribuite in pochi giorni dell'anno per dare al sole il tempo di asciugare completamente la morena. Devono essere assenti venti costanti che potrebbero inclinare la pioggia, rendendo inefficace l'azione protettiva del masso che funge da "cappello". È importante anche la forma di quest'ultimo: se, infatti, fosse troppo arrotondato, le gocce d'acqua lo agiterebbero scavando il deposito sotto di esso e lo farebbero così cadere la piramide sparisce nuovamente. 

Le piramidi di terra del Renon si trovano nella valletta di Rio Fosco dopo Longomoso, nella valle di Rio Rivellone nei pressi di Soprabolzano e nell’incisione del Rio Gasterer ad Auna di Sotto. Per raggiungere questo fenomeno geologico consigliamo di prendere il trenino del Renon da Soprabolzano per Collalbo dove parte il sentiero 24 che è facile e pianeggiante e in circa 40 minuti porta alle piramidi di Monte di Mezzo nella valletta di Rio Fosco.

Amato da tutti, bolzanini e altoatesini, villeggianti e turisti,
il Renon è la montagna per eccellenza del capoluogo
e meta apprezzata di escursionisti, famiglie e "lupi solitari".

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I Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano,
120.000 m² che raccolgono 3.800 specie di piante lungo un comodo
percorso che conduce in poco tempo attraverso diversi paesaggi

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